Un futuro incerto

I sogni di Renzi e l’impatto con la realtà

Se il 2015 si era aperto con prospettive straordinariamente favorevoli per le economie europee, il vento è cambiato. Lo ha detto l’Ocse, abbassando le stime di crescita del Pil italiano, e più gravemente, lo confermano le considerazioni del presidente della Corte dei Conti Squitieri. Se mai qualcuno si era illuso che finalmente si fosse fuori dal tunnel, è il caso di tornare con i piedi per terra, il futuro è incerto. Preoccupa persino quello che doveva essere il volano del governo della politica del governo, la spending review, affidata ad un consigliere di fiducia del presidente del Consiglio, e che viene già giudicata un fallimento. Secondo la corte dei conti i tagli operati danneggiano i servizi alla collettività. Se la Corte avesse ragione nel ritenere che la revisione della spesa risponde “a una non ottimale conoscenza dei meccanismi regolatori e dei vincoli che caratterizzano le diverse categorie di spesa”, avremmo a che fare con degli incompetenti. Se questo non fosse sufficiente a farci capire in quali condizioni disastrate ci troviamo, si aggiunge il trend del calo del deficit pubblico che è diminuito e pure sono già stati utilizzati tutti i fondi della flessibilità concessa dall’Ue e per spese ordinarie e non per investimenti. Abbiamo visto le facce impietrite dei ministri Boschi e Madia mentre il presidente della Corte dei Conti leggeva il suo impietoso rapporto. Non sappiamo invece che faccia abbia fatto il premier. Ce ne vuole una di bronzo per far finta di niente. Tanta sicurezza è convinta che le critiche siano dettate dall’invidia o dalla malafede. Ma allora saremmo ad un passo dal complotto internazionale. La verità è che Renzi ha tirato troppo la corda, in particolare con le istituzioni europee. Se ora il bilancio dei suoi risultati fosse avaro quanto sembra, passerà i suoi guai, qualcosa di molto simile, a vedere le avvisaglie da quella che costrinse Berlusconi a dimettersi nel 2001. Il cont down è già partito e se Renzi, non riesce ad avere in extremis la capacità di dare un colpo di reni, fa il botto.

Roma, 19 febbraio 2016